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Cos'è l'endodonzia?

Forse in passato hai già sentito parlare di Endodonzia con il termine “devitalizzazione”. Il dente ha una parte esterna che puoi vedere e toccare. Quella parte esterna può ammalarsi a causa della carie e provocare dolore. Questo più o meno lo sappiamo tutti.

Il dente ha tuttavia anche una parte interna che non è visibile se non attraverso le radiografie. Questa parte interna è una cavità che contiene, tra le altre cose, la polpa del dente e il nervo. Anche questa parte si può ammalare, soprattutto quando la carie esterna mette in contatto la cavità (o camera pulpare) con il resto della bocca. In questi casi il dentista è costretto ad intervenire sia sulla parte esterna, curando la carie, sia sulla parte interna, curando la camera pulsare e i canali che percorrono le radici dei denti.

La disciplina odontoiatrica che si occupa di curare la parte interna del dente si chiama appunto “Endodonzia”.

Il trattamento tipico di endodonzia è comunemente detto “devitalizzazione”.

La devitalizzazione

L’espressione devitalizzazione aiuta i pazienti a capire di cosa si tratta, perchè nel sentire comune una volta tolto il nervo dal dente si pensa che il dente non sia più “vitale”. Questo non è vero ma rende l’idea di quello che viene fatto. Infatti un dente devitalizzato, per esempio, può essere ancora spostato ortodonticamente e se ben curato e pulito, sopravvive come tutti gli altri denti ancora “vitali” per tutta la vita naturale del paziente. Un dente trattato endodonticamente in modo corretto ha una durata normale: non dobbiamo avere paura di devitalizzare un dente.

Quello che è vero, invece, è che un dente devitalizzato ha perso per sempre la propria sensibilità, quindi è un dente che non farà mai più male qualunque cosa gli accada. Da una parte può farci piacere (l’idea di non sentire dolore è gradevole per tutti noi!). Dall’altra dobbiamo ricordarci che se il dente non causa dolore perdiamo per sempre il sistema di allarme interno con cui il dente ci invia segnali che qualcosa non va. Per esempio se un dente trattato endodonticamente (quindi devitalizzato) subisce una nuova carie o una frattura non lancia alcun segnale di allarme al nostro cervello perchè il “filo elettrico” con cui conduceva lo stimolo non c’è più. In questi casi solo il tuo dentista (oppure l’igienista dentale), durante una visita periodica di controllo o una seduta di igiene, potranno accorgersi che il dente devitalizzato ha un problema e, conseguentemente, intervenire. Se la visita di controllo arriva troppo tardi il dente potrebbe essere troppo compromesso per essere “salvato” un’altra volta. Questo è l’unico vero motivo per cui bisogna provare ad evitare la devitalizzazione (o trattamento endocanalare) di un dente quando possibile.

endodonzia
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L'endodonzia fa male?

Il trattamento endodontico di un dente (devitalizzazione) viene eseguito di routine con anestesia locale. Prima si pratica l’anestesia e poi si procede con l’endodonzia.

Il dolore in endodonzia non esiste più da molto tempo e i ricordi dolorosi di alcuni pazienti sono legati oramai a pratiche odontoiatriche che nel nostro Paese non esistono più da almeno 30 o 40 anni.

Quanto dura una terapia canalare?
Nel nostro studio programmiamo le agende da un minimo di un’ora (per i casi più semplici) ad un massimo di 90 minuti per i casi più complessi. Noi abbiamo scelto di effettuare il trattamento endodontico in una seduta sola, quando questo è tecnicamente possibile. In accordo con la letteratura scientifica sull’argomento riteniamo infatti che l’endodonzia effettuata in un tempo unico riduca il numero di possibili complicanze ed offra mediamente al paziente i migliori risultati clinici.
Quanto costa l'endodonzia?
Il trattamento endodontico di un dente, dal punto di vista economico, genera poche soddisfazioni per un dentista comune. Il tempo dedicato al paziente, i costi dei materiali utilizzati e la gestione di eventuali complicanze riducono moltissimo il guadagno dello studio dentistico. Questo non vuol dire che il prezzo pagato dal paziente sia basso, tutt’altro. Significa solo che un trattamento di endodonzia effettuato con criteri di qualità o di eccellenza clinica alla fine comporta molti costi per tutti.

Endodonzia e antibiotici

Il trattamento endodontico (terapia canalare) può essere associato all’uso di antibiotici su prescrizione del dentista o medico di fiducia. In molti casi è utile l’impiego dell’antibiotico perchè aiuta a ridurre o addirittura ad eliminare l’infezione batterica di un dente in attesa del trattamento endodontico, durante lo stesso o dopo averlo effettuato. E’ importante non assumere antibiotici senza aver ricevuto precise indicazioni da parte del dentista.

La maggior parte dei dolori di origine endodontica regrediscono con l’uso di antibiotici idonei: questo potrebbe generare nel paziente la falsa convinzione di essere guarito. Ripetendo più volte questo schema di comportamento il trattamento endodontico potrebbe essere erroneamente rimandato con due conseguenze spiacevoli:

  1. uso improprio di antibiotici
  2. peggioramento progressivo delle condizioni del dente e dell’osso sul quale è inserito.
antibiotici-endodonzia

Endodonzia e bambini

Il bambino può essere sottoposto a endodonzia come un adulto, quando è necessario. Sarebbe tuttavia opportuno che i bambini venissero istruiti a comportamenti preventivi dallo studio dentistico e dai genitori, in modo da evitare problemi endodontici. Il trattamento endodontico sui bambini è più raro che negli adulti e questo dipende da molti fattori:

  1. oggi i bambini sono molto seguiti nello studio dentistico e i controlli frequenti, unitamente a istruzioni e motivazione all’igiene orale, sono in grado di scongiurare patologie profonde del dente. Di solito le carie sono intercettate molto prima che interessino la polpa del dente
  2. i bambini hanno ancora denti da latte e in molti casi la scelta tra l’estrazione di un dente da latte ed il suo trattamento endodontico ci spinge alla prima soluzione, soprattutto se il momento della permuta è vicino
  3. molto spesso le radici dei denti permanenti di un bambino non sono completamente formate e questo espone il paziente ad un rischio di complicazioni aggiuntivo rispetto ad un soggetto adulto
  4. molti bambini hanno scarsa capacità di mantenere una posizione fissa per periodi di tempo lunghi e la collaborazione del paziente è essenziale in un trattamento endodontico

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